1956 si comincia a pensare ad un nuovo ospedale
- Carmelita D'Onofrio
- 29 apr 2020
- Tempo di lettura: 3 min
In Atessa si cominciò a parlare del nuovo ospedale civile intorno al 1956. La Città, in effetti, poteva vantare la presenza di un ospedale strutturato secondo regole adeguate fin dal 1800 e l’edificio che lo ospitava aveva una lunga storia. Dapprima sede della Confraternita di San Rocco e di un nucleo primitivo della Chiesa di San Rocco, quindi, nel 1603, il fabbricato e la Chiesa furono ceduti ai monaci Carmelitani. Quest’ultima divenne la Chiesa della Madonna del Carmine e il resto del fabbricato fu adattato a convento. Agli inizi dell’800 i Carmelitani lasciarono Atessa e il convento cambiò destinazione d’uso divenendo Ospedale Civile San Camillo De Lellis servendo egregiamente la Città e i numerosi paesi dell’alto Sangro come anche quelli posti nella zona del Sinello. L’ospedale funzionò come tale fino al 2000. A tal proposito non si può passare sotto silenzio il considerevole contributo portato al buon nome del nosocomio dal Professor Manfredi Campana e dai sui collaboratori.
Come anzi detto, nel 1956, già si comincia a parlare della costruzione di un ospedale nuovo. In una riunione tenuta il 20 febbraio 1956 il Consiglio di Amministrazione, presieduto dal Professor Umberto Rancitelli, discute un urgente progetto di ampliamento dell’ospedale per poter far fronte ai ricoveri che si sono moltiplicati in questi ultimi mesi. Infatti un notevole incremento di ricoveri si era verificato inseguito ai provvedimenti del Parlamento per l’estensione dell’assistenza malattie ai coltivatori diretti e ai pensionati. Le cifre relative agli ultimi due anni, continua il verbale, sono chiaramente indicative: nell’anno 1954 si sono avuti 1382 ricoverati, mentre nel successivo anno 1955 i ricoverati sono saliti a 1799. Nei primi due mesi del corrente anno l’incremento ha rivelato una tendenza ad accentuarsi tanto da dover utilizzare tutti gli spazi disponibili anche senza una perfetta rispondenza alle esigenze dettate dalle norme sanitarie.
Nello stesso anno si delibera la costruzione dell’ospedale nuovo e viene dato l’incarico all’Ing. D’Onofrio e allo Studio dell’Ing. Gaspare Lenzi, specialista in costruzioni ospedaliere in Roma, di studiare la posizione del fabbricato. E’ datata 15 marzo 1957 la relazione redatta dall’Ing. D’Onofrio dove si riferisce che:
che l’area prescelta è limitrofa alla strada provinciale Marrucina e per un fronte di 165 metri, alla periferia dell’abitato, leggermente sopraelevata poco acclive verso Ovest e ben esposta.
Un primo progetto viene approvato dal Comitato Tecnico delle Opere Pubbliche de l’Aquila e quello definitivo viene approvato il 31 novembre 1959 dal Ministero dei Lavori Pubblici, seguito nel 1960 dal parere positivo del Consiglio Superiore della Sanità. I fondi per la realizzazione dell’ambiziosa costruzione vengono reperiti facendo appello alla Legge 3/8/1949 n.589 che riguarda i Contributi dello Stato per l’esecuzione di opere pubbliche di interesse di enti locali pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale del 3/8/1949. L’esecuzione dei lavori viene affidata alla Società Generale Costruzioni di Pescara, direttore dei lavori è l’ingegnere Guido D’Onofrio. Nell’ottobre del 1963 viene eseguito un primo collaudo dei lavori realizzati. Ma si era solo all’inizio di un lunghissimo percorso fatto di interruzioni dovute sia a interminabili pratiche burocratiche ma anche a divergenze che si erano venute a creare fra l’amministrazione dell’ospedale e la società costruttrice. Quest’ultima, il 23 settembre 1965, chiama in giudizio l’amministrazione ospedaliera e le autorità giudiziarie di Lanciano prendono in mano la situazione.
Ovviamente non interessa in questa sede trattare le traversie giudiziarie che coinvolsero in maniera coinvolgente e sfibrante un gran numero di persone, spesso completamente estranee ai capi d’imputazione loro ascritti. I lavori, anche se rallentati, furono portati avanti e nei giorni 18 e 20 febbraio 1969, l’ingegnere Enrico Caizzi De Marinis, ispettore del Ministero dei Lavori Pubblici collauda i lavori portati a termine certificando che:
i lavori sono stati effettuati secondo il progetto e le variazioni approvate e sono stati eseguiti secondole buone regole d’arte e le prescrizioni di contratto.
Quale e quanta somma di lavoro l’Ing. D’Onofrio abbia dedicato alla realizzazione di questo progetto può dirlo solo chi gli era stato vicino.
Dopo il terremoto de L’Aquila del 2009, l’Ospedale Nuovo di Atessa è stato riconosciuto come uno dei pochi ospedali costruiti con criteri antisismici.

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