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LA CREAZIONE DELLE CIRCUNVALLAZIONI

Aggiornamento: 20 apr 2020

Il 1959 è un anno importante per lo sviluppo viario di Atessa; vengono infatti create due Circonvallazioni, percorsi extra-urbani che aggirano completamente il centro della Città.

Ambedue si sviluppano su un tracciato completamente nuovo. La prima, denominata Via 4 Novembre, partendo da Aia Santa Maria si snoda armoniosamente lungo un percorso di circa 1 chilometro fino a ricollegarsi con Via Giacomo Matteotti . Essa dà la possibilità a chi proviene dal rione Santa Maria e dalle varie contrade e paesi poste al di là del fiume Osento di raggiungere comodamente il centro-città o di baipassarlo raggiungendo i paesi dell’entroterra oppure di immettersi sulla strada di collegamento con la via del mare e, quindi verso l’arteria autostradale. Ai lati della Circonvallazione, nell’arco degli anni, è sorto un nuovo nucleo abitativo costituito da abitazioni private che rispettano il paesaggio e che ben si presentano a chi è diretto verso il centro della Città. La seconda Circonvallazione , intitolata proprio all’Ingegnere Guido D’Onofrio, si snoda dall’inizio di Via San Lorenzo e, passando sotto i rioni più antichi di Atessa : Santa Croce e Il Rione Pendìche, si immette nella parte terminale di Rione Sant’Antonio innestandosi con la strada provinciale che porta a Tornareccio e ai numerosi paesi dell’entroterra.

Queste due Circonvallazioni, che oggi sono percorribili velocemente e comodamente in auto, erano campi coltivati a grano e, nel 1959, la proposta del progetto dell’ing. D’Onofrio al Comune di Atessa dovette apparire, senza dubbio, completamente innovativa poiché volta a trasformare in strade, l’area agricola che si dipanava ai bordi del centro abitato. Va ricordato che erano gli anni in cui tutti nutrivano il sogno di possedere un’automobile e in Atessa, per alcuni, il sogno finalmente cominciava ad apparire realizzabile.

Naturalmente, coloro che non possedevano un mezzo privato potevano avvalersi del capillare servizio di autobus fornito dalla Ditta Corradino Marcucci che, ogni giorno, animava con i suoi grossi pulman Piazza Fontana, capolinea del traffico da e per Atessa, un luogo sempre gremito di viaggiatori. I postali blu diretti verso la montagna, carichi di persone e cose, dopo aver lasciato la Fontana, percorrevano Via Trento e Trieste diretti verso il Rione Sant’Antonio. Era questo un percorso a doppio senso che bisognava seguire per uscire dal centro abitato e arrampicarsi verso i paesi arroccati sulle alte colline che man mano diventavano montagne.

Ma, alla curva che immetteva in Via Sant’Antonio cominciavano i problemi. I cittadini più anziani di Atessa ricordano, senza dubbio, l’ingorgo giornaliero che si veniva a creare sotto l’abitazione del Professore Sciorilli Borrelli Raffaele. In questo tornante a gomito, infatti, gli autoveicoli in uscita incontravano gli automezzi in entrata mettendo a dura prova la destrezza dei provetti autisti. Ed essi riuscivano tuttavia a cavarsela anche grazie ai suggerimenti dei passanti che si improvvisavano direttori del traffico, sentendosi in dovere di dare una mano.

L’aneddoto vuole sottolineare l’importanza delle Circonvallazioni ideate dall’Ing. D’Onofrio che, nel tempo, hanno dimostrato tutta la loro validità e utilità per la cittadinanza. Non è quindi da stupire che la proposta fosse ben accolta dalla maggior parte degli atessani anche se vi furono avversari più o meno pugnaci che la ritenevano un lusso per Atessa. Fortunatamente la lungimiranza dell’Ing. D’Onofrio prevalse. Furono così costruite le due Circonvallazioni che rendevano Atessa una Città ben collegata, agile da raggiungere e da attraversare, anche se situata su di un colle e con un impianto urbanistico molto antico, complesso e intricato.


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